Samantha Torrisi (Catania, 1977) si è diplomata con il massimo dei voti in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania nel 2002. Vive e lavora alle pendici dell’Etna.... [Continua a leggere]
Samantha Torrisi (Catania, 1977) si è diplomata con il massimo dei voti in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania nel 2002. Vive e lavora alle pendici dell’Etna.... [Continua a leggere]
Samantha Torrisi (Catania, 1977) si è diplomata con il massimo dei voti in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania nel 2002. Vive e lavora alle pendici dell’Etna.
Nei suoi dipinti, da vita a un mondo indefinito ed irreale basando la sua ricerca sulle tante contaminazioni dei media di oggi. Con i suoi fermo-immagine di ‘non luoghi’ fisici e mentali, restituisce all’osservatore una visione esistenziale dell’uomo in continua evoluzione, in rapporto costante con la società odierna con una particolare attenzione verso la Natura e le tematiche ambientali.
Le sue opere fanno parte di diverse collezioni di arte contemporanea pubbliche e private. Ha collaborato a progetti multidisciplinari e si occupa di grafica editoriale. In più di vent’anni di attività, ha partecipato a concorsi, fiere d’arte contemporanea internazionali e a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero.
MOSTRE PERSONALI
2019
- “Dell’infinito il nulla” a cura di Francesco Piazza – Galleria d’Arte Contemporanea Giuseppe Veniero Project, Palermo.
2017
- “Dalle parti di me” a cura di Ivan Quaroni – Galleria KoArt / Unconventional Place, Catania.
2016
- “Di paesaggio” a cura di Jacopo Leone – Galerie Immanence, Parigi (Francia).
2015
- “Una sola moltitudine” a cura di Giuseppe Mendolia Calella – Galleria Latienda, Catania.
2013
- “Shadowscapes. L’ombra dei luoghi” a cura di Giuseppe Iacobaci – Galleria Mini Civica, Moena (TN).
2010
- “Meine Weltanschauung” a cura di Raffaela Leone e Federico Lupo – Erbematte Home, Catania.
2008
- “An Invisible Journey” a cura di Stefano Elena, testi in catalogo di Giuseppe Frazzetto, Giacomo Leone e Davide Sapienza – Galleria L’Arte Club, Catania.
2003
- “Crossings” a cura di Giuseppe Frazzetto – Galleria L’Arte Club, Catania.
ELENCO BREVE MOSTRE COLLETTIVE - CONCORSI
2022
- “Quadri da marciapiede” a cura di Bohdan Stupak, promoter Olimpia Rospigliosi – O/R, Milano
- “The big picture mode” a cura di Liana Zoza, Makis Kyriakopoulos – Cube Gallery, Patrasso (Grecia)
2021 - 2022
- “Le Cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti”, un progetto curatoriale del Parco Archeologico Naxos Taormina in collaborazione con Lo Magno Arte contemporanea, testi critici Ivan Quaroni – Palazzo Ciampoli, Taormina (ME); ex Convento del Carmine, Modica (RG).
- “Visioni oblique” a cura di Cristina Costanzo, con il patrocinio di Fondazione Orestiadi di Gibellina e Dipartimento Culture e Società-Università di Palermo – èglise, Palermo; Museo delle Trame Mediterranee Fondazione Orestiadi, Gibellina (TP).
- “Canone Doppio” a cura di Francesco Piazza, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene – The Project Gallery, Atene (Grecia); Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Riso, Palermo.
2020
- “Frammenti di città” a cura di Francesco Piazza – Spazio Almareni, Palermo.
- “Merry Landscape” a cura di Maria Laura Bonifazi – Lazzaro Galleria d’Arte Contemporanea, Genova.
- “Premio Basilio Cascella Green economy sez. Pittura” – Ortona (CH).
- “Geni Comuni” a cura di Roberto Sottile – Museo del Presente, Rende (CS).
- “Novecento, da Pirandello a Guccione” a cura di Vittorio Sgarbi – Convitto delle Arti, Noto (SR).
2019
- “Ex Voto, per arte ricevuta” a cura di Angelo Crespi e Alessandra Redaelli, in collaborazione con Fondazione Maimeri – Grand Art Fair, Milano; Museo Marino Marini, Firenze.
- “Four 2 One” a cura di Isorropia Home Gallery – Bianchi Zardin Art Gallery, Milano.
- “Il tesoro di Eros” a cura di Daniela Arionte – Palazzo della Cultura, Catania.
- “Premio Arte Carlo Farioli” – Palazzo Marliani Cicogna, Busto Arsizio (VA).
- “La risposta dell’amore” a cura di Francesco Piazza – Cantieri Culturali della Zisa, Palermo.
2018
- “Al più amato Giovannino d’Italia” a cura di Salvatore Schembari – Fondazione Gesualdo Bufalino, Comiso (RG).
- “Imago Mundi. Identità Siciliane” progetto a cura della Fondazione Benetton – Salone degli incanti, Trieste.
- “ACINQUE archivio di libri d’artista in Sicilia” a cura di Giuseppe Mendolia Calella – Oratorio di San Mercurio, Palermo.
- “Umani paesaggi Urbani” a cura di Francesco Piazza – Galleria d’Arte Contemporanea Giuseppe Veniero
Project, Palermo.
2017
- “Imago Mundi. Identità Siciliane” progetto a cura della Fondazione Benetton – Cantieri Culturali della Zisa, ZAC Zona Arti Contemporanee, Palermo.
- “Orizzonti siciliani contemporanei” – Galleria Arionte Artecontemporanea, Catania.
2016
- “HeArt” a cura di Filippo Pappalardo e Valentina Lucia Barbagallo, testo in catalogo di Demetrio Paparoni – Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Vittorio Emanuele, Catania.
- “Anamorfosi” a cura di Aurelia Nicolosi e Marilisa Yolanda Spironello – Galleria Civica Montevergini, Siracusa.
- “Una mirada al mundo” a cura di Luis Athouguia – Palacio de D. Manuel, évora – Museu da Àgua, Lisbona (Portogallo).
2015
- “Litinerario Contemporaneo” a cura di Mercedes Auteri – Galleria Latienda, Catania.
- “Artisti di Sicilia. Nuovi talenti” a cura di Vittorio Sgarbi – Palazzo della Cultura, Catania.
- “Freed” a cura di Milena Dimitrokallis – Isola di Naxos (Grecia).
2013
- “Horizons of silence” a cura di Colectivo Cillero – Centro de Congresos y Exposiciones, Barbastro; Centro Cìvico Cultural José Saramago, Madrid (Spagna).
2012
- “Premio Pittura Inail” a cura di Ludovico Pratesi – Palazzo Ducale, Pesaro.
- “Premio Opera/CGIL” a cura di Beatrice Buscaroli, Ivan Quaroni, Claudio Spadoni – Chiostri della Biblioteca Fondazione Oriani, Ravenna; Magazzini del Sale, Cervia (RA).
2009
- “Un’altra parola, un altro sguardo” – FAM Fabbriche Chiaramontane, Agrigento.
2007
- “Premio Celeste” a cura di Gianluca Marziani e Ivan Quaroni.
2006
- “A Mare l’Arte” a cura di Alessandra Menesini, Fondazione Bartoli-Felter – Centro Culturale Lazzaretto,, Cagliari.
2005
- “Premio Mario Razzano” a cura di Antonio Petrilli – Museo del Sannio, Rocca dei Rettori, Benevento.
- “I Biennale internazionale d’Arte Microcredito Turchia” a cura di Nursen Güngör – Museo di Pittura e Scultura dello Stato, Ministero della Cultura e del Turismo, Ankara (Turchia).
Un virtuale che non imita minimamente quello dei visori, un virtuale nativo della pittura, che riproduce in parallelo certi meccanismi familiari a chi è abituato al virtuale tecnologico. I simulacri di nebbia, le sagome di fumo dei quadri della Torrisi paiono fluttuare sulla tela, nuotare in uno spazio liquido come ologrammi solo parzialmente incarnati, bloccati a metà strada nel loro farsi figure umane, ologrammi mai nati, rimasti allo stato spirituale.
(Mario Gerosa “Il virtuale analogico, la realtà virtuale e il postvirtuale nell’arte di Samantha Torrisi” – Artribune, 25 gennaio 2021)
https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2021/01/virtuale-pittura-samantha-torrisi/
Paesaggi morbidi e prospettive d'ombre definiscono le visioni di Samantha Torrisi, che quadro dopo quadro dà vita a un mondo indefinito e irreale, giocato sulle mille contaminazioni dei media di oggi.
(Mario Gerosa “Gli specchi di nebbia di Samantha Torrisi” – AD Italia, 31 ottobre 2019)
https://www.ad-italia.it/news/2019/10/31/4214
Tracce minime e delicate del passaggio umano. Luoghi che sembrano apparizioni, a metà tra la dimensione onirica e l'impronta mnemonica. I dipinti di Samantha Torrisi hanno una forte accezione evocativa. Sono scorci di una natura senza tempo, permeata di attese. Si estendono in una nostalgia che riempie gli occhi. E appaiono soffici, come la morbidezza di un affetto.
(Giovanna Lacedra “Samantha Torrisi. Distanze silenziose” – Wall Street International Magazine Italia/Arte, 13 aprile 2019)
https://wsimag.com/it/arte/52469-samantha-torrisi-distanze-silenziose
La Sicilia orientale raccontata da Samantha Torrisi, lontana anni luce da quella propagandata sugli opuscoli delle agenzie di viaggio, è un territorio evanescente e mobile, che alterna alla meridiana luce metafisica degli scorci marittimi, l’uggioso e invernale grigio dei viadotti di cemento e delle strade d’asfalto [...] Una forma di autoritratto attraverso i luoghi, un auto-paesaggio, insomma, capace di tradurre scenari e vedute dei dintorni di Catania in un malinconico lessico visivo costruito, più che sugli elementi topografici (colline, pianure, spiagge e strade), sulle mobili fondamenta delle emozioni.
(Ivan Quaroni “Self-landscape” dal catalogo della mostra “Dalle parti di me” – Catania, maggio 2017)
https://ivanquaroni.com/2017/04/05/samantha-torrisi-self-landscape/
Il viaggio è fatto di immobilità, di elementi seriali che sbucano dopo le curve, di frames che Samantha ferma con scatti o riprese digitali, che ruba on-line, per un riempimento obliquo e misto dello spazio su tela trasformato finalmente in ambiente bastardo di mescolanze e contaminazioni figurative, cosicché la transumanza di maniere espressive possa coagularsi nell’intervallo interstiziale del supporto classico, tela e telo assieme in grado di sopportare al contempo soste e spostamenti.
Solide zone del reale virate alba (o qualsiasi altra gradazione vi piaccia, purché sia tra quelle che lasciano l’uomo altrove) si estraniano dal vero per frequentare un azzurrognolo limbo in gestazione senza tonalità d’arrivo, in costante divenire e percorrere come il Sunset Boulevard di Lynch. L’attendibilità afferma e nega se stessa facendo perno sull’apparente percorribilità di un tangibile cammino esterno che si fa invece esponente di un dubitabile pensare il dopo, quello ancora troppo distante e che forse non è neanche un bel posto”.
(Stefano Elena “Amniotiche amnesie” dal catalogo della mostra “An Invisible Journey”, marzo 2008)
http://www.samanthatorrisi.it/OpereMostre.aspx?Anno=2008
Questi meandri di metrò disabitati e queste strade verso chissaché, questi dungeon illuminati dal neon non sono raffigurati con una pittura netta e spietata; viceversa li avvolge un’aura ambivalente che li addolcisce e allo stesso tempo li rende più enigmatici. Certo la pittura di Torrisi qualche anno fa era più esplicitamente collegata ad un immaginario da videogioco o da fumetto steampunk, alludendo in modo più diretto ad un gergo visivo da tribù metropolitana, ad una sensibilità da rock estremo. Forse oggi, nei suoi dipinti più recenti, il suo sguardo si posa anche sull’esterno, includendo talvolta perfino la visione di un cielo che però è "sotto Berlino", un cielo che a sua volta guarda in soggettiva, un mondo spopolato, abbandonato da presenze vive, in cui sono rimaste solo le cose […]
(Giuseppe Frazzetto “Quella pittura in soggettiva” – La Sicilia-Vivere n. 366, 22, novembre 2006)
Una presenza/assenza connotata proprio da interni algidi e anonimi – sconosciuti corridoi suburbani, apparentemente spersonalizzati, scaglie di indistinte unità abitative, infrastrutture per il trasporto – che contrastano con una scelta cromatica calda, accattivante e che forse celebrando una nostalgia della carne la riconoscono ormai come simulacro. L’artificializzazione della natura è compiuta. I frammenti rallenty – una moviola dolorosa? – di Samantha Torrisi sono marchiati da una sorta di aura “bladerunniana”.
(Giuseppe Condorelli “Geografie pittoriche all’Arte Club” – Giornale di Sicilia, 2 luglio 2003)