Marco Grassi Grama

Italia / Svizzera


Marco Grassi nasce  a Milano nel 1966, vive e lavora in Svizzera, da dieci anni  lavora con senso di responsabilità nelle sue opere, rimanendo sempre fedele al loro  stile figurativo, non facendolo mai diventare un oggetto di moda o solo un assaggio momentaneo.... [Continua a leggere]

Atelier di Marco Grassi Grama


Informazioni su Marco Grassi Grama


Marco Grassi nasce  a Milano nel 1966, vive e lavora in Svizzera, da dieci anni  lavora con senso di responsabilità nelle sue opere, rimanendo sempre fedele al loro  stile figurativo, non facendolo mai diventare un oggetto di moda o solo un assaggio momentaneo. Il suo linguaggio e i suoi soggetti sono sempre rimasti costanti e dichiaratamente connessi al suo senso della vista e al gusto della sua complessa sensibilità.  Tali scelte, certi accostamenti di colore, l'uso di alcuni soggetti lo hanno  ingiustamente portatop ad essere etichettato come un artista pop. Collabora con il White Room Art System dal 2010.

MOSTRE PERSONALI

2020

- “Nobody like you” - HOFA - London

- “SILVERexperience” - Taglialatella - Toronto

2019

- “Next portrait” - Contessa Gallery - Miami

- “I was here” - BelAir - Saint Tropez

- “I was here” - BelAir - Cannes

- “I was here” - BelAir - Ginevra

2018

- “Keep rockin’ superstar” - Gallerie Le Royer - Montreal

- “Superfaces” - Liquid Art System - Capri

- “To cool for you” - Aspen Art Gallery - Aspen

2017

- “Cherry baby” - Gallerie Le Royer - Montreal

2016

- “SuperGolden” - Ransom Art - London

- “SuperGolden” - Liquid Art System - Capri

2015

- “Gold Experience” - Aspen Art Gallery - Aspen

- “Superkids” - Gallerie Le Royer - Montreal

- “City Girl” - Niche Space - L.A.

2014

- “GOLD” - Franco Senesi Fine Art - curated by Marco Izzolino

- “Royalty” - Galleria Modì - Mendrisio Svizzera

- “GoldGirls” - Komfort Gallery - Kazan - Russia

- “Marco Grassi” - Helena Gallery - Ul'janovsk - Russia

2013

- "GoldenAmerica" - WFCUSA, Phoenix

- "SuperGoldIcons" - San Pietroburgo

- "The Gold Experience" - White Room - Capri

- “IconKids" – Stella Mccartney Space – Milano/New York

- "Icons" - Gallery Vavilon - Samara, Russia

- "Presenze" - Loft Gallery - Corigliano Calabro - Italy

2012

- “Color in retrospect" – Niche Gallery – Los Angeles

- "Our Lady" - Franco Senesi Art Gallery, Positano

2011

- “younguys”, 3401 gallery – Miami

- “Thirteen” a cura di Igor Zanti – LEO’S Gallery Lugano

- “Thirteen” a cura di Igor Zanti – LEO’S Gallery Monza

- “SuperHeroes”, Jamel International – Perth Australia

- “Why don't you take another little piece of my heart?” – MA11, Atlanta

- “Why don't you take another little piece of my heart?” – WFCUSA, Phoenix

2010

- “MarcoGrassi”, Kings Road Gallery, – Londra

-“BeMyPrincessAgain”, Gallery White Provision, Atlanta

- “BeMyPrincess”, a cura di Matteo Galbiati, LEO’S Gallery, Monza

2009

- “Glamourgrama”, T35, Milano

- “Glamourgrama”, MA09, Atlanta

- “Glamourgrama”, WFCUSA, Phoenix

2008

- “Girls Save the Pink” – Galleria Nuovospazio, Piacenza

- “Girls Save the Pink”, a cura di Stefano Castelli – Villa Sartirana, Giussano, Milano

- “Pink 4 1 Night” – Stefano Civati Art Consultant, Milano

2007

- “Pink Velvet”, a cura di Maurizio Sciaccaluga – Novato Arte Contemporanea, Fano

- “Kissing the pink”, a cura di Matteo Galbiati – Spazio Contemporaneamente, Milano

- “La vie en rose” – Galleria Bortone, Parigi

2006

- “I LOVE Roma” – Galleria Laura Rossi International, Roma

- “SMALL”, a cura di Marta Casati – Galleria Magrorocca, Milano

2005

- “LOVE me tender”, a cura di Paola Noè – Ex chiesa di S. Pietro in Atrio, Como

2003

- “Self-service”, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Galleria Magrorocca, Milano

2002

- “New paintings” – AMSTE, Lissone

2001

- “Globalislamizzazione” – Studio Gariboldi, Milano

2000

- “Metropolitani 2000”, a cura di Luca Beatrice – Studio Gariboldi, Milano

MOSTRE COLLETTIVE

2017

- London Art Fair

- Scope - New York

2016

- “Art Miami” – New York

- "Scope" – New York - Miami

- “Context” – Miami

2015

- “Art Miami” – New York

- "Scope" – New York

- “Art Miami” – Miami

- “Ritratti” - Galleria doppia V - Lugano a cura di Emma Gravagnuolo

2013

- “Art Miami” – Miami

- “Art Moskow" – Moscow

- "Scope" – New York

- "System" – Bellano a cura di Martina Corbetta

2012

- "Artshow" – New York

- "ArtNow" – Matalon Foundation, Milano

2011

- 54a Biennale di Venezia – Padiglione Italia a cura di Vittorio Sgarbi Venezia

- “STORYBOARD”, BonelliLab, Canneto sull’Oglio (Mantova)

- “Brutta? No semplicemente unica!” – Teatro Filodrammatici Milano a cura di Diego Della Palna e Chiara Argentieri

- “Fisionomia di una bellezza impropria” a cura di Matteo Galbiati, Loft Gallery Corigliano Calabro

2010

- “Attention! Border Crossing” – Museum of Contemporary Art PERMM a cura di A. Podio e A. Ravizza

- “Ritratti”, Comune di Cento (Ferrara), a cura di A. Riva

- Museo Venturino Venturi, Loro Ciuffienna, a cura di M. Vanni

2009

- “Love Nest”, Revel, Milano

- “Undercover”, Galleria Wannabee, Milano

2008

- “Contemporary”, Superstudio, Milano

- “Convivio” - Milano

2007

- “Gimme Five” a cura di Ivan Quaroni, Galleria Novato, Fano

- “Film rouge” a cura di Chiara Argentieri, Galleria Grafique, Bologna

- “Figurandia”, Galleria La Roggia, Brescia

- “La nuova figurazione italiana”, a cura di Chiara Canali, Fabbrica Borroni, Bollate

- “Curve Pericolose”, a cura Maurizio Sciaccaluga, Bastioni Porta Venezia, Milano

- Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio, Mantova

- “Danze macabre”, galleria Triangolo, Bergamo

2006

- “Allarmi2”, Como

- “Bang Bang my baby shot me down”, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Galleria Novato, Fano

- “L’Arte nell’uovo di Pasqua”, Complesso monumentale del Vittoriano, Roma

- “Profumo di donna”, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Galleria del Tasso, Bergamo

2005

- “Seven…everything goes to hell”, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Palazzo Pretorio, Certaldo

2004

- “Quattro artisti per un premio”, Roberta Lietti Arte Contemporanea, Como

- “Le dinamiche del volto”, Palazzo Ducale, Pavullo nel Frignano

- “Girotondoilmondolaterraperterra”, Galleria Magrorocca, Milano

2003

- “Cluedo”, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Image Furini Arte Contemporanea, Arezzo

- “Tattoo”, Bonelli Arte Contemporanea, Mantova

- “Specchio”, a cura di Emma Gravagnuolo, Galleria Guidi&Shoen, Genova

- “Contemporanea Giovani”, Ex Ticosa, Como

Il “ritratto” è un genere artistico antichissimo, ma che, a quanto pare, grazie ad artisti come Marco Grassi, è ancora in grado di raccontare porzioni di mondo.
Quella che Marco Grassi intraprende è una sfida ai limiti del genere artistico: distruggendo la compattezza figurativa del dipinto è come se l’artista tentasse di comprendere l’essenza di quei caratteri particolari che rendono un quadro “un ritratto”. I suoi giovanissimi modelli e modelle si adeguano in maniera sottile ai canoni condivisi della ritrattistica, ma forse sono più numerose le caratteristiche che li renderebbero i soggetti di dipinti astratti.
Se oggi molti osservatori delle opere di Grassi sono spinti dal desiderio di farsi ritrarre da lui, senza sapere se l’artista realizzi ritratti su commissione o meno, è perché nei suoi dipinti si manifesta quella capacità di cogliere al contempo peculiarità esteriori ed interiori della persona, che si sviluppò nella pittura del Rinascimento e che ancora è considerato uno dei grossi limiti della fotografia.
Fino ai primi anni del Seicento, il ritratto non ottenne un pieno riconoscimento teorico come genere pittorico autonomo. Ed anche in questo periodo esso occupò una posizione di inferiorità rispetto ad altri generi artistici; tanto che nella famosa epistola del marchese Giustiniani sulla gerarchia dei generi (secondo decennio del Seicento) il ritratto è al quarto posto in ordine di importanza, più in basso della natura morta e della pittura di paesaggio. E’ da qui che nasce l’antico pregiudizio che il ritratto non possa essere un genere esclusivo di elezione per un artista. Un pregiudizio che Marco Grassi, giunto ormai alla piena maturità dei suoi mezzi, sembra aver completamente superato: è possibile, ritraendo semplicemente un volto, rappresentare un mondo… un periodo storico, un contesto sociale, una visione della vita. E’ interessante che in modo astratto Marco Grassi riesca anche a darci informazioni sul contesto storico e geografico: l’assenza totale (o quasi) di dettagli sull’abbigliamento dei suoi modelli o sul contesto nel quale si trovano è bilanciata dall’uso di una gamma di colori, che varia a seconda delle fasi e che è sempre riconducibile ad un periodo storico ed ad un
contesto geografico ben precisi, esattamente come accade nell’ambito della moda.

 

ARTWORKS
It is true that the privileged subjects of Grassi are delicate and attractive, but also energetic and resolute, female figures shown in fashionable, bright colours, but this should not be sufficient to frame the artist in a genre which is his only in the form but certainly not in the contents of his art.
Marco Grassi renounces an element which up until now was a decisive element and part of the architecture of every part of his work. In his most recent works we witness a complete absence of design: the sure and confident stroke with which he traced outer anatomic lines, showing stability in the whole of the figure, compared to a choice of bold colours which transforms and breaks down under the effect of spatula and drippings, is less obvious. The figure loses the factor of certainty and sureness, a base which permitted it to integrate itself completely in the complex weave of colour, now depicted in a more decisive background and efficiently connected to the expression of faces and the intensity of their silence and complice with those who observe.

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